Progetto Senegal Report 3

Continua il report della nostra Manuela Petino dal Senegal
nell’area di intervento sanitario Aicu/ComeNoi
Jour 3. Arrivati ad un certo punto, ci si comincia a chiedere perché nei negozi di una città come Mbour, abitata da senegalesi notoriamente neri, ci siano manichini bianchi. È buffo almeno quanto fuori luogo.
Oggi abbiamo affrontato una lunghissima route circondati da baobab dalle dimensioni indescrivibili e dromedari provenienti dalla Mauritania. Dopo tre ore di viaggio su asfalto e pista, siamo arrivati finalmente a Koutal, dove abbiamo incontrato il medico e l’infermiera che gestiscono il dispensario. Il primo ospedale è a trenta chilometri di distanza, dicevano. L’ambulanza funziona, i bagni sono appena stati ristrutturati, ma mancano i farmaci e, perché no, la diagnostica di I livello. Chissà se entro il prossimo anno saremo in grado aiutare al punto tale da permettere ad un giovane medico senegalese di utilizzare addirittura un ecg portatile in caso di sospetta fibrillazione atriale.
Prima di ripartire alla volta di Saly, siamo andati a visitare anche la scuola residenziale per ragazzi difficili di Njiang, in uno dei villaggi rurali più lontani del centro del Senegal. Ci hanno accolto Pascal, della diocesi, e il parroco coordinatore della scuola. Dopo un pranzo semplice e tradizionale accompagnato dall’immancabile bissap, abbiamo fatto il giro dei locali, ricercando le criticità assieme agli elementi su cui poter insieme lavorare.
E presto è arrivato il tempo di tornare. Il viaggio di ritorno, in parte su pista nel deserto, ci ha permesso di parlare del futuro dell’associazione e su quanto sia importante continuare a dare il meglio. Abbiamo giusto fatto in tempo a dire che eravamo quasi arrivati, quando ci siamo imbattuti in un incidente e in una coda di tir e auto che ci ha fatto temere di non arrivare più. E invece siamo qui, a raccontarvi tutto.

Progetto Senegal – Report 2

Continua il report dal Senegal con la nostra Manuela Petino
Jour 2. Oggi abbiamo visitato il liceo de la Somone, dove AICU, assieme a Come noi, finanzia le visite mediche e le giornate di educazione sanitaria una volta al mese.  

Progetto sanitario in Senegal – Report 1

Dallo scorso anno AICU – Associazione Italiana Carlo Urbani Onlus è impegnata, insieme all’Associazione Come Noi (Comme nous Senegal), nella realizzazione congiunta di progetti e attività in campo sanitario in Senegal. È una collaborazione che riprende una passata esperienza, nello stesso Paese, tra i medici #CarloUrbani e Marco Albonico, oggi impegnato nel progetto. In questi giorni, la dr.ssa Manuela Petino, del direttivo Aicu, è in missione nei luoghi di intervento. Ha così iniziato a inviarci un breve diario di bordo per raccontarci in diretta dell’esperienza…
Jour 1. Il primo contatto con questo popolo è avvenuto durante il volo da Milano Malpensa. Mai lo avrei immaginato, e invece tra pisolini e turbolenti risvegli mi sono trovata immersa nel bel mezzo di un salotto senegalese. La signora accanto a me, che indossava un abito color giallo cangiante, reagiva con grasse risate alle battute dell’amica, o forse appena conoscente, seduta al di là del corridoio. Il trentenne seduto davanti rispondeva e si tornava a ridere e chiacchierare, dalla fila 13 alla 17, come se tutti si conoscessero già. Erano semplicemente Amis de aviou di ritorno nella loro terra natale, il Senegal.
Oggi siamo andati a casa di Ibou, il presidente di Comme nous Senegal. È musulmano, ha due mogli e almeno sei figli, comparsi tra un té e una merenda a base di mango. Boniface, l’autista dell’associazione, mi ha intrattenuta tra mille chiacchiere sul Governo (lui tifa per l’opposizione), il commercio di gas tra Mali e Senegal e la qualità dei manghi di Casamance. Dice che siamo in stagione, e così è facile percorrere una strada costellata di banchetti di mango, pompelmo e angurie, a gestione rigorosamente matriarcale.
L’Africa ha un ritmo tutto suo, che accoglie, culla, rallenta. Sono qui da poche ore e non posso che percepirlo già. Il tempo toglie, il tempo dà.

Ancona – Convegno “Accesso a i farmaci: e con i vaccini a che punto siamo?”

Il prossimo 2 maggio, alle 17, nell’Auditorium Montessori – Facoltà di Medicina e Chirurgia della Politecnica delle Marche, si svolgerà il convegno “Accesso ai farmaci: e con i vaccini a che punto siamo?” Frutto della collaborazione tra Sism – Segretariato Italiano Studenti Medicina – Sede di Ancona, Univpm e Associazione Italiana Carlo Urbani nel contesto delle iniziative del ventennale dell’Aicu. L’incontro prevede la partecipazione della dr.ssa Silvia Mancini, del dr Gavino Maciocco, docente di igiene e sanità pubblica, del Sism e di una rappresentanza Aicu.
 
Di seguito pubblichiamo la nota degli studenti del Sism: “Ogni anno, un numero non trascurabile di malattie curabili e prevedibili mietono milioni di vittime nei paesi a risorse limitate a causa della mancata accessibilità ai farmaci salvavita essenziali, situazione riguardante anche i vaccini, ad esempio, in Sud Sudan, il crollo delle donazioni internazionali ha provocato una diminuzione, non soltanto, dei servizi essenziali, ma anche delle scorte di vaccini, che ha contribuito ad innescare l’epidemia di morbillo in molte contee. Dunque, è quanto più attuale, la necessità di una sensibilizzazione a livello globale al fine di ridurre gli effetti di questa minaccia alla salute pubblica e per far questo, abbiamo deciso di ravvivare il ricordo di Carlo Urbani, un medico che nel corso della sua storia e della sua carriera si è battuto per garantire pari diritti e pari dignità nell’accesso alle cure. Egli stesso infatti sosteneva che “Salute e Dignità sono indistinguibili nell’essere umano; il nostro impegno è restare accanto alle vittime, tutelare i loro diritti, lontani da ogni frontiera di discriminazione e divisione”.
 
Per l’occasione sarà allestita anche un’esposizione fotografica, con immagini scattate dallo stesso Carlo Urbani, aperta al pubblico.

Jesi – Anche noi abbiamo incontrato Carlo Urbani

Restituzione dei lavori fatti dall’Istituto Comprensivo Carlo Urbani di Jesi sul tema “Anche noi abbiamo incontrato Carlo Urbani”. Un grandissimo grazie a bambini, bambine e insegnanti che hanno realizzato un lavoro eccezionale per completezza, articolazione, costruzione e passione. Ci avete coinvolti e emozionati dalla prima all’ultima nota, quella diretta della musica e quella di fondo che racconta di una straordinaria ricerca ispirata e realizzata magistralmente sulla figura di Carlo Urbani. Grazie al corpo docente, al Dirigente prof. Gilberto Rossi alla coordinatrice della serata e organizzatrice maestra Manuela Girini a alla maestra Antonella Donzelli, ai relatori che hanno partecipato con noi, suor Anna Maria, don Mariano, Ilenia Severini, l’assessora ai Servizi Educativi del Comune di Jesi Emanuela Marguccio, la ex dirigente Rosa Meloni. Grazie alla Cooperativa sociale Orto del Sorriso per il proprio impegno e per il sostegno alla nostra Associazione Aicu.

 

 

 

  

Roma – conferenza “Servizio Sanitario Nazionale alla deriva: quando sistema e salute viaggiano su binari diversi”

venerdì 21 aprile 2023, ore 12, Conferenza dal titolo “Servizio Sanitario Nazionale alla deriva: quando sistema e salute viaggiano su binari diversi” organizzato da Aicu – Sism – La Sapienza, nella Facoltà di Medicina e Psicologia “La Sapienza Roma”, Aula Carlo Urbani, nel contesto delle iniziative per il 20^ anniversario Aicu. Interventi di Nino Cartabellotta presidente Fondazione GIMBE, Nicoletta Dentico Head of the Healt SID, Silvio Garattini fondatore Istituto di Ricerca “Mario Negri”, modera Manuela Petino medico e consigliere Aicu. In occasione dell’incontro verrà allestita anche una mostra dedicata a Carlo Urbani realizzata con le foto scattate dallo stesso Urbani nei paesi dove svolse la sua attività di medico.

Ferrara – 20^ Aicu “Neglected Tropical Diseases” Conferenza e mostra

Continuano gli eventi per il 20^ anniversario dell’Associazione Italiana Carlo Urbani con il ciclo di conferenze e mostre organizzato attorno agli studi e alla figura di Carlo Urbani. L’incontro di Ferrara, dedicato alle malattie dimenticate tropicali si intitola “Neglected Tropical Diseases: ieri, oggi e domani”, intende fare il punto e dar conto dell’evoluzione e della situazione attuale in merito al titolo. La conferenza è in programma per  mercoledì 12 aprile, ore 16, alla Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ferrara Aula E1 Polo chimico biomedico, contestualmente si aprirà una mostra dedicata a Carlo Urbani.

L’incontro è organizzato dal Sism – Segretariato Italiano Studenti medicina in collaborazione con Aicu e l’università di Ferrara.

Parteciperanno il dr. Marco Albonico, infettivologo specializzato in malattie tropicali, il professore e ricercatore Rosario Cultrera con una rappresentanza Aicu e Sism 

Jesi – Giardino dei Giusti Per Carlo Urbani alle Medie Leopardi

Oggi siamo andati alla Scuola Leopardi di Jesi – Ist. Comprensivo C. Urbani – per l’inaugurazione del Giardino dei Giusti il cui primo albero è stato dedicato a Urbani. Bellissima la cerimonia organizzata dai docenti e da allievi che hanno rivisitato la figura di Carlo con un percorso trasversale, dalla musica alla progettazione del Giardino, alla grafica dei loghi, all’approfondimento scientifico e alla narrazione della figura di Urbani. Pensavamo di raccontare qualcosa di meno conosciuto ma siamo noi che abbiamo imparato da voi. Complimenti davvero! E grazie dalla famiglia Urbani e dall’Aicu. Vi aspettiamo al nuovo museo a Castelplanio

Aperto il Museo Carlo Urbani – Un impegno per il futuro

  • (ANSA) “Non c’è lavoro più gratificante che servire l’umanità, e a volte non c’è lavoro più doloroso.

Il sacrificio del dottor Carlo Urbani non sarà dimenticato.

Questo museo sarà una potente testimonianza della sua vita e del suo lascito che continua nello spirito e nella missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha servito: promuovere la salute, mantenere il mondo sicuro, e servire i più vulnerabili”. Con queste parole, Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha inaugurato oggi a Castelplanio (Ancona) il Museo intitolato all’infettivologo marchigiano che vent’anni fa individuò il virus della Sars, ma morì nel contagio.

“Pagò con la vita il prezzo più alto, fermo nella convinzione che il dovere di un medico fosse quello di essere vicino alle vittime e ai più vulnerabili”, ha ricordato Ghebreyesus, definendo Urbani “un eroe di Castelplanio, eroe dell’Italia e eroe del mondo”.

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Una grande partecipazione di pubblico e di rappresentanti istituzionali ha fatto da cornice a un evento straordinario qual è l’apertura del nuovo Museo Carlo Urbani dedicato al medico nella suo paese natale, Castelplanio. Un Museo costituito sul nucleo dei documenti, fotografici, scientifici, antropologici, che attraverso il concetto del “viaggio” racconta Urbani e il suo modo di affrontare la vita, l’aiuto al prossimo, la professione medica, la lotta per i diritti delle popolazioni svantaggiate e degli ultimi. E poi il lascito, quello della ricerca scientifica e etico per l’esempio che rappresenta, specie per i giovani. Proprio questo è uno dei motivi che hanno reso possibile l’apertura del Museo realizzato come punto di partenza per nuove attività di sensibilizzazione e di coinvolgimento attorno alla figura del medico in particolare per i giovani e le scuole. Un Museo, quindi che – come ricorda il nostro presidente, il figlio di Carlo, Tommaso Urbani – «ha come obiettivo quello di perseguire i valori di mio padre non fermandosi solo a ricordare la sua figura quanto a trasformare il suo lascito, ognuno come meglio può, in azioni concrete da attuare nel presente».

 

Presidente Mattarella dichiarazione su Carlo Urbani


Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel ventennale della morte di Carlo Urbani, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«A vent’anni dalla morte, il dottor Carlo Urbani non è solo il simbolo della lotta contro la Sars. Urbani è la testimonianza di come il coraggio e la dedizione, anche a costo della propria vita, possano divenire esempio per tutti.

Medico coraggioso, scopritore e vittima egli stesso della “Sindrome respiratoria acuta grave”, la morte vent’anni fa del dottor Urbani rappresentò una grave perdita per la comunità scientifica, ma il suo lavoro, le sue scoperte, il suo protocollo internazionale di cura, non solo hanno permesso di salvare migliaia di pazienti, ma hanno continuato ad ispirare la ricerca e lo sviluppo di vaccini per molte malattie.

Un simbolo di abnegazione e rigore scientifico riconosciuto dalla comunità medica che al suo protocollo si è ispirata anche nell’affrontare la pandemia da coronavirus.

La sua eredità, come il suo altruismo, rimangono vivi nella nostra memoria».

Roma, 29/03/2023 (II mandato)

L’eredità di Carlo Urbani – Ecco il nuovo libro di Varagona

– Iniziative del 20° Anniversario Aicu – mercoledì 29 marzo, alle 18, nella Libreria Rinascita di Ascoli Piceno, presentazione del libro “L’eredità di Carlo Urbani” il protocollo che ha salvato milioni di vite. Interverranno l’autore Vincenzo Varagona, la docente Ilenia Severini, il vescovo di Ascoli Piceno Mons. Giampiero Palmieri e il figlio di Carlo Tommaso Urbani.

Castelplanio, un Museo per Carlo Urbani

Mancano pochi giorni. Il primo aprile apertura del nuovo Museo Carlo Urbani – MCU. Ore 10,30 incontro pubblico in Comune a Castelplanio e, a seguire, visita alle sale museali.

Il Liceo Mannucci di Jesi per Carlo Urbani e Gino Strada

Oggi, al Liceo Artistico E. Mannucci di Jesi, gli allievi e i docenti dell’Istituto hanno dedicato a #CarloUrbani e a #GinoStrada, con interventi creativi e momenti musicali, l’albero dei Giusti nel Giardino della loro scuola.
Un grazie speciale da parte della famiglia e dell’Associazione Aicu
agli alunni, ai docenti coinvolti, ai musiciste Andrea e Matilde Agostinelli alla prof. Elisabetta Galeazzi, promotrice dell’iniziativa, e al Dirigente scolastico Luca Serafini.

Giardino dei Giusti per Carlo Urbani al Liceo Artistico E.Mannucci di Jesi

Il prossimo 9 marzo a Jesi, presso al Liceo Artistico E.Mannucci, i ragazzi e i docenti dell’Istituto dedicheranno il loro Giardino dei Giusti a Carlo Urbani e Gino Strada.
Sarà presente una rappresentanza Aicu.

Nuova pubblicazione – L’eredità di Carlo Urbani

L’eredità di Carlo Urbani – il protocollo che ha salvato milioni di vite è il nuovo libro su Carlo Urbani scritto da Vincenzo Varagona da pochi giorni in libreria e sulla piattaforme web. Urbani fu la prima persona a identificare e classificare la SARS o polmonite atipica esplosa tra il 2002 e il 2003, che fu la causa stessa della sua morte, a Bangkok il 29 marzo del 2003. Vent’anni dopo, questo volume nasce non solo per raccontare il “medico della SARS” ai più giovani, a chi il suo nome lo conosce solo per le scuole o vie a lui intitolate, ma soprattutto per conoscere Carlo dalle parole di chi lo ha conosciuto ed è testimone della sua forza umana e professionale, per raccontare quanto lui continui a camminare ancora con le gambe di amici, colleghi, conoscenti, che danno ancora futuro alla sua opera, a quel protocollo che ha permesso fino a oggi, in un mondo segnato dalla pandemia SARS-CoV-2, di salvare milioni di vite. Prefazione di Tedros Adhanom Ghebreyesus. Presentazione di Roberto Burioni

Da oggi in libreria la bellissima Graphic Novel dedicata a Carlo Urbani

Tossire in un luogo pubblico era considerato normale fino al 2020.
Lo era nel 2003, quando una serie di colpi di tosse collega Guangzhou, in Cina, a Hong Kong e poi ad Hanoi, in Vietnam, dove un uomo d’affari viene ricoverato tra la notte del 25 e 26 febbraio con una diagnosi di polmonite. Il paziente non reagisce alle cure e l’ospedale decide di contattare Carlo Urbani.

Il pensiero, la vita e il sacrificio di Urbani rivivono in questa biografia a fumetti realizzata in collaborazione con l’AICU – Associazione Italiana Carlo Urbani Onlus.
Carlo Urbani. Il medico della SARS
di Francesco Niccolini e Sara Vincenzi
Ed. Becco Giallo
#inlibreria

7 marzo a Civitavecchia, targa in memoria di Carlo Urbani

Il prossimo 7 marzo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia ospiterà l’incontro “Conoscere i Giusti per scelte di impegno e responsabilità”.
Il programma prevede la partecipazione del responsabile della Comunità di Sant’Egidio, Massimo Magnano, del responsabile editoriale Gariwo Francesco Cantaluccio e di Antonella Maucioni della comunità di Sant’Egidio e ambasciatrice Gariwo. All’incontro parteciperanno anche gli studenti dell’IIS Calamatta, dell’IIS Galilei dell’IIS Guglielmotti e dell’IIS Marconi. Al termine dell’incontro, nel Giardino dei Giusti di Villa Albani, gli stessi studenti scopriranno le targhe e, tra queste, quella dedicata a Carlo Urbani.

Carlo Urbani: il 6 marzo dedica nel Giardino dei Giusti a Noceto (Pr)

Il prossimo 6 marzo, in occasione della Giornata europea dei Gusti, l’Istituto Comprensivo “Rita Levi-Montalcini” di Noceto (Pr) dedicherà un ricordo a Carlo Urbani.

Prevista una tavola rotonda e, a seguire,l’inaugurazione di un nuovo Giardino nella Scuola Secondaria “Biagio Pelacani”

Senegal progetto congiunto Aicu – Come Noi

Senegal – un progetto frutto dell’amicizia e della collaborazione tra associazioni, Aicu e Come Noi. La collaborazione è cominciata
nel 2018 quando due giovani medici senegalesi dell’associazione
Comme Nous Senegal – gemella e costola di COME NOI – sono stati sostenuti dalla borsa di studio istituita dal Premio Carlo Urbani. Il sostengo è continuato nel 2019 e dal 2020 si è trasformato in un contributo fisso per i progetti sanitari.
Nel 2019 Luca Urbani ha affiancato Marco nella missione visite
mediche nei villaggi remoti nella regione di Casamance.
Il viaggio di Luca ha rinsaldato e confermato le sinergie tra le nostre associazioni e nel 2022 è stata firmata una lettera di intenti che promuove una gestione comune dei progetti medici
in Senegal condividendo risorse ed energie di COME NOI ed
AICU.
Questa collaborazione porta anche un contributo paritario
a sostegno dei progetti sanitari per il 2022 e 2023. Quindi,
quasi 30 anni dopo la prima missione congiunta di Marco e
di Carlo Urbani sul fiume Senegal, che ha portato successivamente ad un progetto di controllo e di cura della schistosomiasi sotto l’egida della OMS, Marco Albonico si ritrova
di nuovo in Senegal con COME NOI, a lavorare idealmente con
Carlo Urbani attraverso Tommaso, Luca e Giuliana e gli amici
dell’AICU

Progetto Senegal – Aicu e Come Noi, Storia di un’amicizia

La prima missione che Marco Albonico ha fatto con Carlo Urbani era nel novembre 1994, proprio sul fiume Senegal, sulla sponda della Mauritania, per indagare una epidemia di schistosomiasi (un parassita trasmesso da acque dolci contaminate)
favorita dal cambiamento ambientale per la costruzione della diga di Diama. Marco lavorava per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di Ginevra, Carlo era medico presso l’ospedale di malattie infettive di Macerata.
Da quel viaggio con Carlo si è intrecciato un percorso appassionante di amicizia e di collaborazione, di confronto e di scambi tra colleghi appassionati delle malattie tropicali ma anche delle sfide per equilibrare le abissali diseguaglianze di salute tra il Nord e il Sud del mondo, nei paesi dove hanno lavorato. Marco a Pemba – Zanzibar, Carlo prima in Cambogia e poi in Vietnam.
Quasi 20 anni fa, proprio ad Hanoi nell’ospedale francese nel marzo 2003, Carlo contrae una polmonite molto grave dovuta alla SARS che contribuisce a scoprire, e muore poche settimane dopo.
A ricordo e testimonianza e soprattutto per continuare il lavoro e gli ideali di Carlo, nasce nel 2003 l’Associazione Italiana Carlo Urbani (AICU). Attualmente nell’AICU sono presenti i figli Tommaso (Presidente) e Luca (Segretario) e Giuliana Chiorrini, moglie di Carlo. Con Tommaso, Luca e Giuliana ci siamo seguiti negli anni ed abbiamo mantenuto una grande amicizia, condividendo gioie e difficoltà della vita. Tommaso e Luca hanno seguito l’esempio e la passione di Carlo per i viaggi e l’aiuto per le comunità più disagiate: Tommaso è logista presso la ONG INTERSOS ed opera in diversi Paesi
(attualmente in Giordania) insieme alla sua giovane moglie Martina. Luca è impegnato alla progettazione con la ONG AVSI in Congo DRC. Giuliana abita a Castelplanio (AN) nella casa patriarcale (ora matriarcale – dove vive ancora nonna Maria, la mamma di Carlo) ed accoglie figli ed amici durante i passaggi/ soggiorni nel paese natio.

 

Un’amicizia che continua a dare dei frutti
È bello vedere come questa amicizia e stima reciproca continui a dare frutti ed abbia facilitato la collaborazione tra COME NOI ed AICU per i progetti sanitari in Senegal.
La collaborazione è cominciata nel 2018 quando due giovani medici senegalesi dell’associazione Comme Nous Senegal – gemella e costola di COME NOI – sono stati sostenuti dalla borsa di studio istituita dal Premio Carlo Urbani. Il sostengo è continuato nel 2019 e dal 2020 si è trasformato in un contributo fisso per i progetti sanitari. Nel 2019 Luca Urbani ha affiancato Marco nella missione visite mediche nei villaggi remoti nella regione di Casamance. Il viaggio di Luca ha rinsaldato e confermato le sinergie tra le nostre associazioni e nel 2022 è stata firmata una lettera di intenti che promuove una gestione comune dei progetti medici in Senegal condividendo risorse ed energie di COME NOI ed AICU.
Questa collaborazione porta anche un contributo paritario a sostegno dei progetti sanitari per il 2022 e 2023. Quindi, quasi 30 anni dopo la prima missione congiunta di Marco e di Carlo sul fiume Senegal, che ha portato successivamente ad un progetto di controllo e di cura della schistosomiasi sotto l’egida della OMS, è con grande entusiasmo che Marco si ritrova di nuovo in Senegal con COME NOI, a lavorare idealmente con Carlo Urbani attraverso Tommaso, Luca e Giuliana e gli amici dell’AICU.

I progetti delle visite mediche
I progetti delle visite mediche, di salute nelle scuole e di sostegno ai dispensari di Bignona a Koutal, sono estremamente importanti e continuano con rinnovato entusiasmo ed energie attraverso gli amici senegalesi del nuovo direttivo di Comme Nous Senegal: Ibou Diouf, Presidente; Maimoun Sanè, Tesoriere; Francois Dogue, Segretario; Boniface Diemme Logista/ autista; Joaquin Bassen, medico consulente, e altri giovani medici. Nel mese di maggio Marco ha testimoniato l’ottimo lavoro che si sta svolgendo attraverso la supervisione ed appoggio alle viste mediche svolte nel villaggio di Marlodj
(regione del Saloum) dove 400 persone hanno beneficiato dei medici e delle medicine a costo zero, in un sistema sanitario che purtroppo è largamente privatizzato con alte barriere di accesso alle cure per la carenza di infrastrutture (ospedali e laboratori) di personale (medici ed infermieri) e di farmaci. La festa della comunità di Marlodj con i djembe (tamburi) e le danze alla fine della visita è stata un regalo commovente che ha suggellato l’impegno a continuare questo lavoro prezioso. Grazie Carlo e grazie Marco.