Saint Raphael, i risultati dell’intervento Aicu-ComeNoi in Senegal

Saint Raphael –  presentati i risultati della missione senegalese organizzata nella primavera del 2023 tra #AICU e #COMENOI. Durante il Congresso Mondiale della #SFMSI sulla Sanità Globale nel Mediterraneo, che ha visto la partecipazione della dott.ssa Manuela Petino, membro del direttivo AICU, è stato illustrato il lavoro sulla “Decolonizzazione della Medicina Tropicale” realizzato con Marco Albonico e frutto delle attività organizzate insieme.

Giardino dei Giusti per Carlo Urbani a Roma

Questa mattina, a Roma, IIS Via dei Papareschi inaugurati i primi alberi del Giardino dei Giusti nel percorso delle aule verdi della scuola di via delle Vigne – Tra le tre storie scelte quale esempio di solidarietà e altruismo, quella di Carlo Urbani cui è dedicato in albero e la targa Gariwo – Foresta dei Giusti
Grazie a insegnanti e alunni dell’istituto dall’AICU – Associazione Italiana Carlo Urbani Onlus

“Diritti negati. La casa sulle spalle” di Matthias Canapini a Castelplanio

Da Sabato 11 pomeriggio, e fino al 28 luglio, all’interno del Museo Carlo Urbani di Castelplanio, AICU – Associazione Italiana Carlo Urbani Onlus, in collaborazione con Unicam, propone la mostra fotografica “Diritti negati. La casa sulle spalle” dell’autore Matthias Canapini dedicata ai migranti e alle aree di crisi: di guerra, sociale e ecologica.

La mostra fotografica “Diritti negati. La casa sulle spalle” fa parte di un progetto più ampio e itinerante di 50 scatti fotografici di reportage realizzati da Canapini in circa dieci anni di ricerca. I temi sono molteplici e affini alle progettualità culturali proposte da anni da ciascun partner coinvolto: aree di conflitto, lavoro minorile, migrazioni, accesso alla salute, diritti negati. Le singole mostre verranno allestite in luoghi di immediata fruizione (gallerie, circoli sociali, musei) affinché diventino un momento di profonda sensibilizzazione, convivialità, riflessione, confronto reciproco.

La mostra ha, infatti, l’intento di raccontare storie sulle migrazioni per riscoprirsi memoria, oltre i numeri, le percentuali e le statistiche con le quali, costantemente, vengono narrate guerre, migrazioni, paesi in via di sviluppo. L’allestimento è un omaggio ai passi condivisi, a quelle comunità (o singoli individui) costrette a lasciare casa o a sopravvivere in luoghi inospitali, all’atto del camminare in quanto strumento per incontrare l’Altro. Le continue ondate migratorie paiono il preludio a esodi di interi popoli e le ragioni sono molteplici: guerre, persecuzioni, diritti negati, riscaldamento globale.